mercoledì 27 marzo 2024

4° Biennale Disegno Rimini Mostra CANTIERE DISEGNO Rimini, Museo della Città, Ala nuova 4 maggio – 28 luglio 2024

 

                                     Mostra a cura di Andrea Losavio, Massimo Pulini 


 Bastardilla, Hitnes, Ericailcane “Fino a qui ve la posso raccontare”. L’esposizione nasce da una “diversa” esperienza di vita in un villaggio nel cuore della Amazzonia colombiana. Dalla intensa convivenza nel villaggio, dal lungo viaggio e dallo straordinario ambiente naturale che li ha ospitati, gli artisti, tutti provenienti dal mondo “dell’arte pubblica o street art”, hanno sentito l’esigenza di raccontare, giorno per giorno, con i propri disegni la straordinaria esperienza, e i disegni sono stati raccolti in un “libro di viaggio” edito da D406 e Modoinfoshop. Progetto espositivo poco diffuso a causa del Covid, che approda dunque a Rimini in una forma pressoché inedita. Arricchita dagli scritti dell’antropologo/sociologo colombiano Marco Tobon, l’esposizione affronta il tema “ecologico” senza retorica e paternalismo, ponendo l’Uomo in posizione non di dominio, ma subalterna verso l’Ambiente Naturale, in una costante ricerca di possibile simbiosi. l disegni più numerosi e ispirati paiono essere quelli di Bastardilla, artista “di casa” (nata a Bogotà dove vive e lavora per buona parte dell’anno) molto sensibile alle tematiche ambientali e sociali, che ha rivolto il suo sguardo soprattutto sull’aspetto antropologico, concentrandosi dunque sugli abitanti del villaggio, ritratti e trasfigurati sulle pagine del suo taccuino. Bastardilla peraltro è già conosciuta a Rimini dove ha realizzato, alcuni anni fa, una grande pittura murale poco distante dal Museo della Città, sede dell’esposizione. Di pregevolissima fattura anche i disegni ad acquarello, leggeri ed eterei, del “botanico” Hitnes che si è concentrato appunto sull’aspetto naturale/vegetale dell’ambiente amazzonico. Pierpaolo Curti e Pierluigi Pusole “Il viaggio quale dimensione mentale”. Paesaggi a confronto, rappresentati da immagini di intensa spiritualità ed efficacia evocativa. Lo spazio e’ protagonista, frutto di una ricerca metafisica e concettuale. Artisti molto noti nel panorama nazionale (entrambi presenti alla triennale di Milano inaugurata pochi giorni or sono) che da alcuni anni hanno fatto del disegno la loro forma di linguaggio preferita. Di grande interesse la varietà di tecniche e di segni su carta: da minuziose miniature a grafite (Curti), a carte fortemente espressive ottenute con insistiti “passaggi” a penna biro nera e rossa, a grandi carte a tecnica mista con prevalenza di inchiostro colorato (Pusole). Mara Cerri e Alessandro Tota “Evoluzione del fumetto d’autore italiano” La proposta vuole sottolineare il crescente interesse verso il linguaggio a fumetti oramai universalmente riconosciuto quale forma artistica di “disegno narrativo”, linguaggio in grande espansione quanto a pubblico e autori, anche in Italia. Mara Cerri e Alessandro Tota sono artisti ultra conosciuti nel firmamento del fumetto europeo. Hanno stampato i loro lavori con le più importanti case editrici italiane e francesi (ultimissima uscita pochi mesi fa di Mara Cerri con la trasposizione a fumetti per Coconino de “L’amica geniale”...). In tutti e due gli autori la dimensione del viaggio è tema ricorrente e centrale della propria poetica. Giuliano Guatta “Fisiognomica del pensiero” Il progetto espositivo consiste nella presentazione di minuziosi ritratti a penna biro su carta, di 54 fra i più riconosciuti pensatori (filosofi, antropologi, sociologi) della contemporaneità. I disegni sono caratterizzati da una uniformità stilistica, un distacco descrittivo che li pone tutti su uno stesso piano, senza privilegiare l’uno rispetto all’altro. Una sorta di catalogo generale di “ritratti ufficiali”. L’artista si è concentrato nel far emergere la testa/volto del soggetto, “l’involucro” che produce, contiene e da cui si propaga il pensiero. Si tratta dunque di teste sospese, come priva di peso specifico è la consistenza del pensiero, alludendo così alla relazione tra la fisionomia dei volti e l’immaterialità delle idee. “Il viaggio” è dunque qui inteso quale continua trasmissione della conoscenza. E ancora: Vanni Cuoghi, Guido Volpi, Fabrizio Loschi Ana Juan artista madrilena, disegnatrice celeberrima conta collaborazioni illustri con l’editoria in tutto il mondo fra cui spiccano le quaranta copertine per il The New Yorker, le copertine per i romanzi della Alllende e numerosissime interpretazioni di favole nordiche pubblicate in molti Paesi e in Italia dalla Logos Edizioni. Si ricordano poi le numerose collaborazioni con il mondo del teatro fra cui, tra le più recenti, quella con il teatro dell’Opera Pavarotti di Modena per il quale ha realizzato un raffinatissimo disegno di grandi dimensioni, divenuto immagine della prima rappresentazione della stagione “Fedora”, esposto per la prima volta proprio alla Biennale di Rimini. In mostra inoltre numerose tavole a carboncino su carta che illustrano e raccontano fiabe “noir”, nelle quali la storia dell’arte spagnola traspare con grande forza e chiarezza. Paco Pomet Artista fra i più affermati in terra Iberica, protagonista acclamato a “Dismaland” il parco divertimenti/installazione artistica organizzato/ta da Banksy in Inghilterra nel 2015. Si presentano a Rimini disegni a carboncino e grafite colorata di grande qualità ed efficacia, di un realismo “deformato” che vuole sottolineare le contraddizioni e le inquietudini della contemporaneità. La Biennale del Disegno è organizzata dal Comune di Rimini e curata da Massimo Pulini. Info: www.biennaledisegnorimini.it 

  Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo Tel. +39 049.663499 | Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net

Ufficio Stampa Comune di Rimini Tel. 0541 704262 | ufficio.stampa@comune.rimini.it

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Daniela Dal Lago

lunedì 25 marzo 2024

CANOVA QUATTRO TEMPI Fotografie di Luigi Spina Possagno (Tv), Museo Gypsotheca Antonio Canova 20 aprile – 29 settembre 2024

 

Dal 20 aprile al 29 settembre, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ospita la mostra nata dal progetto di ricerca fotografica “Canova Quattro Tempi” di Luigi Spina.

Il racconto, frutto di quattro campagne fotografiche realizzate anno dopo anno, è iniziato nel 2019 e ha dato vita ad altrettante pubblicazioni edite da Five Continents. Accompagnate da testi di Vittorio Sgarbi. L’ultima di queste ha di recente vinto la medaglia d'oro come miglior libro d'Arte attribuita dall’ICMA - International Editorial-Design & Research Forum. Per la mostra Luigi Spina ha selezionato 32 fotografie in bianco e nero di grande formato, tra le più rappresentative dei temi amorosi, mitologici, eroici presenti nella Gypsotheca di Possagno. Proponendoli in dialogo con le opere di Canova esposte nell’Ala Gemin della Gypsotheca stessa. Le immagini catturano l’attimo creativo dell’Artista, quello in cui l’idea si trasmuta in forma e in gesso. Il momento in cui la genialità si misura con i limiti della materia, cercando di plasmarla, modificarla, assoggettarla alla forma desiderata. Ciascuno dei 4 racconti di Spina conduce lo sguardo attraverso la densità del gesso, fa emergere ogni possibile dettaglio e postura delle sculture, i chiodini di piombo sui gessi, i punti di répere, diventano un codice di lettura delle opere. “Il mio proposito”, afferma Spina, “è di rivendicare la contemporaneità del classico, il suo essere trasversale in ogni epoca”. Le interpretazioni di Spina accompagnano in mostra i gessi canoviani di riferimento. Ecco le immagini delle danzatrici affiancate alla danzatrice canoviana, ritratti reali e ideali in dialogo con le rispettive fotografie, la Pace e la Maddalena del Maestro a confronto con immagini della contemporaneità. “Queste opere”, annuncia la direttrice Moira Mascotto “entrano a far parte del patrimonio del Museo di Possagno con l’ambizione, una volta conclusa la mostra, di dar vita a nuovi progetti espositivi con importanti istituzioni museali nazionali e internazionali con i quali siamo già in dialogo. Il progetto diverrà così messaggero del Museo e del genio canoviano e, al contempo, farà nascere nuove virtuose collaborazioni”. “Il progetto Canova. Quattro Tempi mi ha subito entusiasmato per diverse ragioni. In quanto figlio di uno scultore, resto ogni volta incantato dalla magia dell’indagine creativa da cui tutto ha origine, nella forma come nell’emozione che suscita.” afferma l’editore Eric Ghysel “Un processo che riporta alla mia memoria quando, da bambino, vedevo nascere per gradi un’opera plasmata dalla materia grezza. Poter osservare da vicino e contribuire a far conoscere al grande pubblico, attraverso le foto di Luigi Spina, la concretezza e l’espressività dei gessi canoviani, così pieni di vita, mi fa sentire privilegiato. Queste opere recano in sé l’incanto del concepimento, che avviene - proprio come nella vita - attraverso un susseguirsi di fasi. Un processo che paragono alla gestazione di un libro, che mi affascina, in quanto editore, perché mi permette di vivere ciò che accade “dietro le quinte”, in tutte le fasi della sua evoluzione, fino alla stampa. I volumi che pubblico sono opere in divenire, che crescono grazie anche alla competenza e alla passione di altri compagni di viaggio.” “Ognuno dei Quattro Tempi mi ha introdotto alla conoscenza delle differenti densità del gesso. Le sculture sono emerse in ogni dettaglio e possibile postura. Il mio proposito: rivendicare la contemporaneità del Classico. Il suo essere trasversale a tutte le epoche”, ribadisce Luigi Spina. 

LUIGI SPINA nasce a Santa Maria Capua Vetere nel 1966. L’uso del bianco e nero è alla base del suo processo creativo. I temi della sua opera sono gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identità culturali, il confronto fisico con la scultura classica, l’ossessiva ricerca sul mare, le cassette dell’archeologo sognatore. Il suo filo conduttore è la ricerca della bellezza. Una bellezza che è sempre stata fugace e temporanea. Una bellezza che, tuttavia, è mitica e rigenerativa rispetto alla transitorietà della vita umana e alla fragilità delle certezze umane. Nel 2014 gli viene dedicata una monografia, L’Ora Incerta, nella collana «Electaphoto» e, nello stesso anno, The Buchner Boxes è pubblicato da 5 Continents Editions. Nel 2015 ha esposto il progetto Danzatrici presso l’Aeroporto Civile di Capodichino, Napoli, pubblicato lo stesso anno da 5 Continents Editions nella linea Tailormade con il titolo Le Danzatrici della Villa dei Papiri (2015). In anni recenti ha pubblicato Diario Mitico (2017), decennale ricerca sui marmi della Collezione Farnese del Museo Archeologico di Napoli, Hemba (2018) una ricerca fotografica sulla scultura africana e Tazza Farnese (2018). Con 5 Continents Editions e Valeria Sampaolo dà vita alla collana Oggetti rari e preziosi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che a oggi comprende i titoli Memorie del Vaso blu (2016), Amazzonomachia e Centauri (2017); Sette sapienti, Zefiro e Clori e Satiro Ebbro (2018). È presente inoltre nell'Atlante di Arte Contemporanea a Napoli e Campania, 1966-2016 a cura di Vincenzo Trione. 

Il Museo Museo Gypsotheca Antonio Canova - Possagno (TV) Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno è il luogo che custodisce l’eredità storica ed artistica di Antonio Canova (Possagno, 1757–Venezia, 1822), il più grande scultore del periodo neoclassico. Il complesso museale è composto dalla Casa natale e dalla Gyspotheca, collocata nell’originale basilica (1836) e nell’ampliamento progettato da Carlo Scarpa (1957), che raccoglie i modelli originali in gesso dai quali sono stati tradotti i marmi che oggi si trovano nei più importanti musei del mondo. Nella Casa natale sono custodite le opere pittoriche, i disegni, le incisioni e gli effetti personali dell'artista. Il Museo offre ai visitatori numerose esperienze: dalle visite guidate ai laboratori didattici, fino alle visite notturne a lume di candela. 

Orari di apertura del Museo Dal martedì al venerdì, dalle 9:30 alle 18:00. Sabato, domenica e festivi dalle 09:30 alle 19:00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Aperture straordinarie nei giorni festivi (Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 26 dicembre). Info e contatti Museo Gypsotheca Antonio Canova Via A.Canova 74, Possagno (TV) www.museocanova.it 

Ufficio Stampa Museo Gypsotheca Antonio Canova Laura Casarsa 3465895956 comunicazione@museocanova.it In collaborazione con: Press and Communications 5 CONTINENTS EDITIONS srl Erica Prous T. +39 3471200420 studio@ericaprous.com 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo Rif. Simone Raddi 049.663499 simone@studioesseci.net

Daniela Dal lago

A Frosinone dal 6 Aprile - Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea “ReINCONTRI”

 

Sylvia Irrazabal

6 –13 Aprile 2024 presso la Villa Comunale di Frosinone in via Marco Tullio Cicerone 31 

Da Sabato 6 Aprile a Sabato 13 Aprile 2024 a Frosinone, capitale del Ciociaria in arrivo una Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea di grande prestigio dal titolo "ReINCONTRI", ideata e fortemente voluta dalla Dr.ssa Sylvia Irrazabal, project manager culturale da anni impegnata nella ricerca di nuovi linguaggi artistici e culturali che uniscano popoli e continenti in Europa come in America Latina. 
Un appuntamento singolare e emozionante curato dall’illustre critico d’arte prof. Alfio Borghese. Evento da non perdere per gli amanti dell’arte, attesi dal territorio ciociaro e da tutta la penisola per un Vernissage Evento il 6 Aprile alle ore 17.00 alla presenza del Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli presso la Villa Comunale della capitale ciociara in Via Marco Tullio Cicerone 31

In mostra 17 Artisti europei e latino-americani per un progetto d’incontro e dialogo interculturale, che vede l’arte al centro della comunicazione tra popoli e culture diverse. Artisti uruguayani, dominicani, cubani che si uniscono ad Artisti italiani e spagnoli in un dialogo artistico volto a generare incontri sempre nuovi e stimolanti. Special Live Performance della cantante e artista Iris Pellegrini con sonorità e linguaggi musicali che accomunano le diverse culture latine ed europee. Negli otto giorni di apertura della Mostra – tutti i giorni dalle ore 16 alle 19,30 - si potranno apprezzare le opere plastiche e scultoree provenienti da varie latitudini. 
Carlo Tornese


Della Mostra ci parla Sylvia Irrazabal, project manager culturale, ideatrice dell’Evento: Come nasce e che cosa rappresenta la mostra “Re-INCONTRI” in Ciociaria ? .“L’idea di Mostra Collettiva Internazionale d’Arte Contemporanea alla Villa Comunale di Frosinone, intitolata Re-INCONTRI nasce da un esplicito invito del Sindaco Riccardo Mastrangeli da sempre impegnato a valorizzare la cultura e l’arte e a proporre ai sui cittadini e a tutto il territorio iniziative di successo.

Il messaggio che abbiamo voluto mandare volto a valorizzare le occasioni di incontro e dialogo interculturale tra artisti di differenti continenti e di diverse espressioni, esperienze e sperimentazioni artistiche è stato colto pienamente e apprezzato da Riccardo Mastrangeli già nella edizione romana della Mostra nel novembre scorso a Roma, che ne ha fortemente voluta la sua riedizione ciociara insieme al curatore ed illustre critico d’arte prof. Alfio Borghese“ 
Giovanna De Francesco

Cosa potrà essere maggiormente apprezzato di questo progetto artistico? .“La Capitale Ciociara ed il suo ricco territorio sono una cornice splendida nella quale inserire questa Mostra collettiva Internazionale d’Arte Contemporanea “ReINCONTRI”, un ponte tra culture che dimostra come il territorio possa davvero essere uno strumento a disposizione della collettività per la creazione e l'implementazione di pratiche interculturali, dove tutti cittadini possono essere protagonisti nella valorizzazione della città, prendendosi cura di essa e contribuendo ad arricchirla, offrendo il proprio personale contributo. peculiare proprio perché dato anche dalle differenti origini, esperienze, competenze e sensibilità”.

                                    Daniela Dal Lago

Isabel Carrillo 

Omar Olano



mercoledì 20 marzo 2024

Presentato a Roma, presso lo Spazio 5, in via Crescenzio, il libro “Riscatto”, opera prima dello scrittore Federico Bianca.

 

Campanella e Bianca

Narrativa: Cinzia Tani e il regista Campanella tengono a battesimo il… 
“riscatto” dell’autore siciliano Federico

Bianca La location dell’evento è un luogo molto suggestivo, dall’atmosfera calda, il tutto impreziosito dalle gigantografie in bianco e nero che ritraggono nel suo momento di massimo splendore la “stella delle stelle” Sophia Loren, a suo tempo immortalata dallo storico photoreporter Carlo Riccardi. 
Cinzia Tani

Una attenta schiera di ospiti è stata accolta in maniera impeccabile dall’affabile padrone di casa, il fotografo Maurizio Riccardi, erede dell’archivio storico sopracitato Carlo, col sapiente coordinamento dell’ufficio stampa, la nota giornalista e press-agent Lisa Bernardini. “Riscatto” è una raccolta di racconti, scritti in momenti diversi, nella quale l’autore, spaziando attraverso ambientazioni, personaggi e situazioni agli antipodi, ci fornisce uno spaccato di tormenti, disperazione, ossessioni e morti annunciate in un originalissimo melange , che rappresenta la metafora di quel sublime mistero chiamato “vita”. 

Federico Bianca non intende lanciare messaggi pseudo intellettuali, né tanto meno si erge a giudice del comportamento spesso “politicamente scorretto” dei protagonisti delle singole storie, ma vuole semplicemente trasmettere delle emozioni attraverso un linguaggio forbito ma non ridondante, con uno stile sobrio ed essenziale, in grado di coinvolgere il lettore come se si trattasse di un’opera cinematografica. 
Alessandro Porri

Dopo la presentazione da parte di Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Italiano Fair Play, a parlare diffusamente dell’opera letteraria ci ha pensato la scrittrice Cinzia Tani, che ha fatto una presentazione da par suo, attenta ai dettagli e ai vari riferimenti con classici della letteratura, andando a scavare in profondità e facendo apprezzamenti molto sentiti. 
Dopo la Tani è stata la volta del regista e sceneggiatore Pierfrancesco Campanella, il cui ultimo film, intitolato “Brividi d’autore”, dopo essere stato proiettato nelle sale del territorio nazionale, sta per approdare nelle migliori piattaforme, a cominciare da Amazon Prime, oltre ad essere distribuito in dvd.

Campanella ha voluto paragonare il suo film al libro di Bianca, in quanto, per coincidenza, anche “Brividi d’autore” è un’opera a episodi: una attenta e minuziosa disamina tra similitudini e diversità, pur trattandosi di progetti così diversi ma con tanti punti in comune. Inoltre Pierfrancesco, personaggio poco incline alle ovvietà e ai complimenti di circostanza, ha voluto simpaticamente “stuzzicare” Federico, rivolgendogli delle domande un po’ provocatorie. Bianca se l’è cavata benissimo, rispondendo a tono con eleganza, proprietà di linguaggio e profondità di argomenti. Prova pienamente superata! Al di là della validità del libro tutti i presenti hanno potuto apprezzare l’intelligenza, l’arguzia e soprattutto il senso di umanità di Federico Bianca. Dopo la lettura da parte del bravo Alessandro Porri di alcuni stralci del volume, la simpatica serata si è conclusa con la consegna di un ricordo Fair Play da parte di Alcanterini
Alcanterini Bianca e Campanella

Un improvvisato cocktail ha coronato infine la riuscita del vernissage con la certezza che Federico Bianca non sarà una meteora nel firmamento letterario ma può essere già considerato una solida realtà. Segnaliamo tra i presenti nel parterre la fotografa Laura Camia col il marito Marcello Biondi, l’attore Edoardo Siravo e il giornalista della Stampa Estera George Labrinolous. (foto di Maurizio Riccardi)

Daniela Dal lago







martedì 19 marzo 2024

RARA AVIS Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane Roma, Parco archeologico del Colosseo Uccelliere Farnesiane 24 aprile 2024 – 21 luglio 2024

 

La primavera 2024 al Parco archeologico del Colosseo sarà impreziosita da una mostra unica nel suo genere: si intitola RARA AVIS Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane e sarà realizzata dal 24 aprile al 21 luglio nelle Uccelliere Farnesiane sul Palatino con la curatela di Sofia Gnoli e l’organizzazione e la promozione del Parco archeologico del Colosseo. Abiti e accessori, esempi unici di haute couture provenienti dagli archivi delle più celebri maison di moda al mondo, saranno esposti nelle Uccelliere Farnesiane, uno dei luoghi più simbolici della Roma rinascimentale e barocca, incastonate negli Orti Farnesiani del Palatino, il primo giardino botanico del mondo, voluto nel XVI secolo dal cardinale Alessandro Farnese. Il percorso della mostra si snoda all’interno dei due padiglioni ed è suddiviso in tre sezioni: Il Mito, Caleidoscopiche Visioni e Le ALI, irreALI, reALI. La alata fantasia della ‘mitica’ Anna Piaggi. “La nuova mostra in programma, ancor più che in altri casi, conferma la volontà del Parco archeologico del Colosseo di vivificare i suoi importanti complessi architettonici con eventi culturali che traggano la loro ispirazione dal genius loci, in dialogo con le energie creative che progressivamente emergono dalla società civile. Una successione di straordinari abiti-uccello e accessori piumati anima, infatti, sul Palatino, le Uccelliere Farnesiane”, spiega Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. “Grande attenzione è stata riservata, oltre che alla scelta degli oggetti, anche all’allestimento della mostra, che sarà immersivo con proiezioni di un paesaggio idilliaco, dei suoni e dei rumori della natura per la voliera che ospita la sezione Caleidoscopiche Visioni e la simulazione di tuoni e lampi nell’altra per la sezione Il Mito”.


Queste alcune delle meraviglie che sarà possibile ammirare: il maestoso abito cigno bianco, una spuma di tulle completata da candide ali di Maria Grazia Chiuri per Christian Dior (Cruise, 2022); l’abito cigno nero, che riporta alla memoria la Odile di Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky, di Alexander McQueen per Givenchy (haute couture autunno-inverno 1997); il lungo abito nero, guarnito sul retro da una cascata di caleidoscopiche piume di Thierry Mugler (haute couture autunno-inverno 1997); il micro-abito dorato, in metal mesh ed enormi ali di piume di struzzo disegnato da Donatella Versace appositamente per Katy Perry e dai lei sfoggiato sul tappeto rosso del Gala del MET nel 2018; il look esclusivo realizzato da Alessandro Michele per Gucci con ricami in cristalli 3D e indossato da Florence Welch, al MET Gala del 2019, così come la mise, con bolero pappagallo, della prima sfilata haute couture di Jean-Paul Gaultier (autunno-inverno 1997). Un posto speciale merita inoltre l’abito “Vittoria del colibrì”, progettato appositamente per “Rara Avis” da Tiziano Guardini, realizzato in seta non violenta e dedicato al tema della sostenibilità. Una sezione è poi dedicata agli accessori “aviari” di Anna Piaggi e provenienti dalla sua collezione personale, tra cui una borsa gabbietta con canarini e cappelli di Schiaparelli e Philip Treacy. “Proprio come due Wunderkammer, le stanze delle meraviglie, che tra il Cinquecento e il Seicento ospitavano rarità naturali e artificiali, – aggiunge Sofia Gnoli, curatrice della mostra – le Uccelliere accoglieranno abiti visionari e accessori nati dalle idee di designer internazionali. Vorremmo far vivere ai visitatori un’esperienza di stupore, come se si immergessero in un piccolo cosmo strabiliante, in cui c’è una corrispondenza tra uomo e animale, per guardare più lontano, al rapporto stesso con la natura”. Abiti piumati e accessori uccello fanno parte di un lessico allegorico dai molteplici significati, simbolo di contrastanti allusioni – paura, bellezza, prigione e libertà – che ha incantato nei secoli artisti e scrittori, scultori e fashion designer. Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. È il caso di Maat, dea della giustizia dell’Antico Egitto, spesso rappresentata con ali piumate, così come delle Arpie della mitologia greca, mostruose creature con viso da donna e corpo da uccello.


Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Pensiamo all’ultimo quarto del Settecento quando la regina Maria Antonietta, giocosamente soprannominata da suo fratello Joseph “Testa di piume”, furoreggiava con le sue altissime acconciature pullulanti di uccellini imbalsamati e piccole gabbie, create da Léonard, il suo parrucchiere personale. Più tardi, come emerge da certe descrizioni di Proust che, in un passo della Recherche, vede trasfigurare la duchessa di Guermantes in uccello del paradiso, le donne iniziarono a subire vere metamorfosi. Qualcosa di simile sembra accadere con gli abiti e gli accessori in mostra che, attraverso uno stupefacente percorso, fanno dialogare il mondo umano con quello animale. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Arte dove, accanto al testo di Sofia Gnoli, saranno presenti saggi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre Reinach.

INFORMAZIONI Mostra organizzata e promossa dal Parco archeologico del Colosseo A cura di Sofia Gnoli Uccelliere Farnesiane Orti Farnesiani sul Palatino, Via di San Gregorio, Roma ORARI 24 aprile 2024 – 21 luglio 2024 9.00 – 18.45, ultimo ingresso alle ore 18.30 visitabile tutti i giorni con esclusione delle giornate a ingresso gratuito 

Ufficio Stampa: Studio ESSECI – Sergio Campagnolo, Padova Tel. 049663499; Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net Simone Raddi, simone@studioesseci.net 

            Giò Di Giorgio

A Villa La Mimosa di Formello “Aperitivo di Primavera con l’Arte”

 

Foto delle precedenti edizioni.Andrea Roncato e Alex Partexano insieme con le rispettive mogli.


















SABATO 23 MARZO 2024, VIII edizione Le creazioni di Faccincani, Sgaravatti, Paradisi, Benaglia e Codognotto Madrina la storica della moda e del bon-ton Contessa Silvana Pascale Augero in una kermesse tra “opere“ d’autore dell’arte pittorica e di quella culinaria I selezionati vini di Casale del Giglio accompagnano dal Casertano, grazie a Luana Cavazzuti, giornalista eno-gastronoma e creatrice di eventi, le mozzarelle al tartufo di Vincenzo Tammaro, le eccellenze dolciarie di Alfonso Caputo, le specialità del forno di Pandiseta (pane, croissant, biscotti). E da Napoli, le ricercatezze dell’Antica Forneria Molattieri, con i suoi leggendari rustici

Divenuto luogo d’elezione per dibattiti sull’arte, la cultura e i temi di attualità giornalistica, la Residenza “Villa La Mimosa” ospiterà a Formello sabato 23 Marzo l’VIII edizione di “Aperitivo di Primavera con l’Arte”, manifestazione nata con l’intento di coniugare alcune eccellenze eno-gastronomiche del nostro Paese col mondo artistico: “saperi e sapori” al cospetto della Primavera 2024. A fare da cornice all’evento personaggi della nobiltà quali - in veste di madrina della manifestazione - la storica della moda e del bon ton Contessa Silvana Pascale Augero; poi, il principe Guglielmo Giovanelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il noto penalista avv. Nino Marazzita, lo storico team manager della Lazio Maurizio Manzini, gli artisti Athos Faccincani, Eugenio Sgaravatti, Ferdinando Codognotto, Enrico Benaglia, Vittorio Paradisi. Ospiti, l’autrice di best sellers Gwendolyn Simpson Chabrier, la p.r. Sara Iannone, il vivaista dei vip Germano de Vittori e molti altri personaggi della Capitale a cominciare dal famoso urologo, prof. Giancarlo Fischetti, in compagnia della moglie, la dott.ssa Eleonora Stillitani, apprezzata ginecologa e tra le maggiori ricercatrici italiane delle menopausa, L’editore della rivista online dal1996 www.inciucio.it Giò Di Giorgio. New entry dell’edizione 2024 di Aperitivo di Primavera con l’arte, “Lady Ghost”, al secolo Anna Maria Ghedina, la più grande esperta italiana di fantasmi, autrice di libri e trattati di grande successo che l’hanno resa popolare anche all’estero. A fare da “contorno” (è proprio il caso di dirlo) eccellenze dell’enogastronomia italiana con i selezionati vini dell’Azienda Agricola Casale del Giglio della Famiglia Santarelli, presentati e serviti da sommelier di rango della Casa vinicola. Poi, grazie all’ideatrice di grandi eventi Luana Cavazzuti, alcune eccellenze del Casertano: dalle esclusive mozzarelle al tartufo di Vincenzo Tammaro (La Botteghella) alle ricercatezze dolciarie dell’Antica Pasticceria Caputo Alfonso di Casagiove e alle specialità del forno di Pandiseta (pane,croissant e biscotti). E, da Napoli, la graditissima partecipazione dell’Antica Forneria Molattieri, con i suoi leggendari rustici e altre specialità che l’hanno resa famosa in Italia e all’estero, al pari degli altri supporters enogastronomici appena ricordati. Insomma, un qualificato drappello di eccellenze di un Paese che produce e afferma i sapori del made in Italy a confronto con la nostra tradizione delle arti pittoriche e scultoree. Al centro della tavola rotonda e di quella imbandita i nuovi obiettivi dell’enogastronomia visti, descritti e assaggiati da personaggi che nei loro àmbiti sono ambasciatori di uno stile inimitabile nel fare cultura che contraddistingue l’Italia nel mondo e che il mondo ci invidia. 

  Ufficio Stampa: Marino Collacciani, m.collacciani@gmail.com (338.7146750) 

                                              Daniela Dal lago