martedì 12 giugno 2012

“SE VUOI VEDERE LE MIE OPERE” di Piergiorgio Colautti



Se volete vedere le mie opere, dovete pagare. Questo dovrebbero chiedere gli artisti di chiara fama , alle istituzioni che pretendono una sorta di tangente  dall’arte e dagli  artisti per esporre le proprie opere. Ai tempi di Michelangelo, di Raffaello e di Leonardo da Vinci, si commissionavano opere artistiche e  decorative, da parte di famiglie nobili ed in particolare da parte della Chiesa dell’epoca.  E’ grazie a loro  che oggi possiamo vantare un patrimonio d’arte inestimabile, il più grande del mondo, che tutte le nazioni vorrebbero possedere e che attira milioni di turisti nel nostro paese, da tutte le parti del mondo, contribuendo al nostro benessere ed all’occupazione.  Invece l’attuale classe politica tende a minimizzare tale patrimonio, e quasi ad ignorare, le migliaia di beni culturali che finiscono  ad ammuffire negli scantinati dei musei. Mentre invece, potrebbero essere dati in affitto ad  altre nazioni.
Non si cerca neanche di acquisire altri beni dell’attualità, ignorando la legge del 2%.
Le rare commesse pubbliche, quasi sempre, vengono affidate agli amici degli amici, senza indire un pubblico concorso, come si è fatto con i mosaici della metropolitana, il monumento ai caduti di Nassiriya, e ultimamente, il “pupazzo” della Stazione Termini, per citarne alcuni, mettendo in  seria difficoltà gli addetti ai lavori e gli artisti , pittori e scultori, che non hanno alcuna possibilità di creare beni culturali o sponsorizzazioni a favore dell’arte contemporanea italiana, come fanno le altre nazioni. E al colmo dell’incredibile, le istituzioni pubbliche pretendono di far pagare migliaia di euro agli artisti, anche famosi, se chiedono di fare un’esposizione in uno dei tanti palazzi pubblici, gallerie o musei. Una cosa assurda, dato che tali spazi espositivi appartengono a tutti noi che paghiamo le tasse e i balzelli vari che la politica ci impone in continuazione. A suo tempo, hanno cacciato dai loro studi pittori e scultori di Via Margutta , aprendo la via al degrado ed a sconosciuti personaggi che nulla hanno a che fare con l’arte e la cultura. Una via di Roma famosa , cantata e decantata nelle canzoni  e conosciuta in tutto il mondo , che attirava milioni di turisti e  artisti da tute le nazioni, per vedere e ammirare le famose esposizioni dei migliori pittori e collezionisti . Ora, grazie anche ai nostri amministratori, tutto questo non c’è più; e chiedo a me stesso e ai vari lettori, se Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci , i loro tempi avessero avuto, come abbiamo noi in questo momento, una classe dirigente come la nostra, dove gli uomini di scienza e di cultura sono costretti ad emigrare, probabilmente oggi, per vedere ed ammirare una delle tante opere , come la Cappella Sistina ed il Mosè o la fontana del Bernini, dovremmo andare in altre nazioni.


Piergiorgio Colautti
Pittore e scultore in Roma