venerdì 28 settembre 2012

“LA MEMORIA E IL DILETTO” di Piergiorgio Colautti


Sono passati più di settanta anni da quando Kandinsky ha inventato la sua idea di informale e Mondrian l’altro geometrico.
Giustamente da sperimentare, in mancanza di altro. Dopo tanto impressionismo ed espressionismo e tentativi di cambiamento culturale e certe forme ed esperienze di rinnovamento in fatto di arti visive, sono passati molti anni di ricerca e  si continua ad insistere su certe espressioni. Il mondo è cambiato e la società non è più la stessa , possibile che  da allora non è successo  più niente in fatto di arte? La scienza, come la cultura, hanno fatto passi da gigante, mentre gli artisti non si sono accorti di nulla. Gli esperimenti scientifici ed i loro risultati, come le macchine-uomo, il computer, il cellulare, innovazioni al passo dei tempi. Mentre si insiste nell’informale che non informa su niente e l’astrattismo: opere casuali che negano ogni riferimento alla realtà dell’uomo: E’ forse la critica che è cieca o non vuole vedere? La tendenza oggi è favorire la mediocrità, il visto e rivisto, il fatto e rifatto, da parte delle gallerie, l’amico, l’amante, il clan, purché non prevalga , in qualche modo, il rompiscatole o il genio di turno. Quanti artisti non sono stati considerati o ignorati appositamente; gente che non chiedeva e non si umiliava al volere della critica e del mercato dell’arte, con tutte le sue regole le sue idee, cui tutti si devono adeguare. Risultato: una specie ci colonizzazione culturale, dalla regia prevalentemente straniera, senza prospettiva di continuità.
Così facendo si favorisce la non-arte, un’arte priva di riferimenti alla nostra epoca e alla nostra storia, un’arte che non tramanda alle future generazioni, come hanno fatto i buoni e i cattivi, i belli e i brutti e le loro tragedie. La fotografia che nel passato non esisteva, non potrà mai sostituire l’arte e neanche l’uomo con le sue emozioni e le sue idee, mentre l’arte informale di oggi segna la fine di un epoca come la nostra.
Le parole e le pseudo teorie non servono a nulla per giustificare il fallimento di un arte casuale e obsoleto; c’è bisogno di qualcosa di più.
La vita oggi si basa sui numeri le lettere, e l’uomo ne è coinvolto ad ogni ora della giornata . In definitiva questa è l’ora della parole , de3lle lettere e e dei simboli e tutto si deduce anche osservando i graffiti sui muri delle case; parole nuove e simboli senza senso che danno l’idea del nostro tempo.
                                                                               

Piergiorgio Colautti
Pittore e scultore in Roma