venerdì 20 novembre 2015

Che cosa resta a trent’anni di distanza della crisi di Sigonella? Bettino Craxi"La notte di Sigonella" a cura della fondazione Craxi

Il Sen.Maurizio Gasparri con Stefania Craxi
La Pr Mary Parioli, l'On Accroglianò, l'attrice Erika Kamese e l'avv.Laura Nuccetelli
L'Avv. Nuccetelli con il libro dedicato a Bettino Craxi
Di certo, il ricordo forte di una pagina di orgoglio nazionale indelebile e viva, più di ogni altra, anche tra le nuove generazioni e la nostalgia per un’Italia che seppe difendere con la forza della ragione e del diritto internazionale la sua sovranità ed i suoi interessi nazionali. Ma delle ragioni, delle intuizioni e delle convinzioni profonde, nonché del disegno geopolitico che sottintendeva alle spedite e delicate scelte che mossero l’agire di Craxi, resta, purtroppo, poco o nulla. Da allora, tutto ed al contempo niente è cambiato. Il Mediterraneo ed il Medioriente sono pistole jihadiste puntate al cuore dell’Europa e dell’Occidente, e ciò anche e soprattutto perché, da ormai un ventennio, l’Europa post-Maastricht, l’Europa germanizzata, con la testa e gli interessi votati altrove, ed ancor più l’Italia Renziana, “nave senza nocchiere in gran tempesta”, hanno abbandonato per insipienza e per logica di sistema al proprio destino l’area del “Mare Nostrum” al netto di dichiarazioni di facciata. L’intuizione di Craxi che attribuiva importanza vitale alla stabilità ed alla pace nel Mediterraneo e nel Medioriente come fattori indispensabili per la sicurezza, lo sviluppo e la stessa esistenza dell’Europa, erano indissolubilmente legate alla possibilità di perseguire nella regione uno sviluppo condiviso che favorisse gradualmente l’integrazione dell’economie e l’avvicinamento delle civiltà. Forse, se si fosse perseguita con la stessa volontà e  perspicacia questa visione, la storia avrebbe preso tutt’altro corso. Le cose sono andate diversamente sino alle tragedie dei nostri giorni e, purtroppo, quello che succede nel Medio Oriente, è una prospettiva peggiore di quella di trenta anni fa per l’occidente, per i popoli Mediterranei ed ancor di più per l’Italia. Sigonella fu pertanto la notte della politica, delle scelte difficili ed obbligate per chi si poneva come interlocutore indispensabile nelle più importanti questioni che interessavano le regioni mediorientali perseguendo una politica che fosse in sintonia con la vocazione geografica, storica e geopolitica dell’Italia. A Sigonella, epicentro di una vicenda che vedeva all’opera le diplomazie di tre continenti, Italia e Stati Uniti giocarono una partita complessa, che andava ben oltre l’evento in sé, in cui si confrontavano due linee, due visioni divergenti, distanti ma non opposte, sui destini e sul ruolo del Mediterraneo e sulla soluzione del conflitto israelopalestinese. Tutto tra Italia ed Usa fu chiarito, lo stesso Reagan comprese le “ragioni” e le azioni di Craxi (celebre la lettera di Regan “Dear Bettino”), e fu poi lo stesso Dipartimento di Stato, a crisi conclusa, ad esortare Reagan e i suoi collaboratori ad adottare una visione più ampia dei veri interessi degli Stati Uniti negli scenari mediorientali, che non potevano essere relegati alla cattura di un drappello di terroristi arabi. 

Giò Di Giorgio




La Pr Mary Parioli con il Sen.Maurizio Gasparri e l'avv. Laura Nuccetelli

da sx. Alessandro D'Orazio, l'On Peppino Accroglianò,l'attrice Erika Kamese e l'avv. Laura Nuccetelli

L'avv.Nuccetelli,Stefania Craxi,ary Parioli e l'On. Peppino Accroglianò

Mary Parioli con il Sen.Gasparri e l'Avv.Nuccetelli

Ospiti alla presentazione del Libro "La notte di Sigonella" con Stefania Craxi, figlia dello Statista Bettino Craxi