sabato 25 giugno 2016

Successo di critica e di pubblico al Circolo degli Affari Esteri per la presentazione del saggio di Gwendolyn Simpson Chabrier

“Le famiglie di Faulkner-Una saga del Sud” I bianchi e i neri nella prima metà del '900 

Successo di critica e di pubblico alla presentazione del saggio di Gwendolyn Simpson Chabrier 
“Le famiglie di Faulkner-Una saga del Sud” (Armando Curcio Editore): presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri, in Lungotevere dell'Acqua Acetosa, sono confluite oltre duecento persone che poi hanno festeggiato con un elegante dinner l'uscita del volume in italiano, già grande affermazione della scrittrice di best sellers, in America e in Francia. 

Tra gli ospiti, S.E. Patrick Verchauteren Drubbel, Ambasciatore del Belgio a Roma. Inevitabile un suo commento sulla brexit: “E' stato un passo avventato del premier britannico Cameron, un'azione che non è andata nelle sue previsioni e che adesso porterà conseguenze gravi in tutta la comunità europea”, la dichiarazione del diplomatico. Che poi ha preferito esaltare il lavoro della Simpson Chabrier, sapientemente illustrato e commentato dal relatore della serata, il dott. Giorgio Bartolomucci. 

Nel saggio, la colta autrice ripercorre attraverso i racconti-testimoninaza di William Faulkner la vita quotidiana nelle case dell'America del profondo Sud nella prima metà del Novecento: nel farlo, fornisce alla riflessione spunti di grande attualità su come l'apartheid sia stata vissuta in quegli anni, mantenendo ancora tracce visibili al giorno d'oggi. Tutto ruota intorno alla coraggiosa – e a tratti sfrontata e contraddittoria – produzione letteraria di Wiilliam Faulkner (New Albany, 1897-Byhalia, 1962), scrittore e drammaturgo, bianco (è bene sottolinearlo), vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1949. La Simpson Chabrier compie un percorso variegato, ma attento in ogni passaggio storico-temporale, ricomponendo un puzzle di situazioni in continua evoluzione e in costante instabilità, forte di una cionoscenza appropriata dei contesti socio-economici grazie a una formazione culturale maturata alla Sorbona di Parigi e all'Università di Harvard. Attraverso il suo saggio – che diventa a tratti penetrante e coinvolgente racconto – l'autrice ridà voce a tutte le ossessioni e ai fanatismi di quel Sud che pativa l'interminabile decadenza cominciata con la sconfitta nella guerra civile. 

Emergono, così, le differenze tra la famiglia dei bianchi e quella dei neri, con la schiavitù ancora imperante che accenna a stemperare alcuni eccessi. Un contesto sociologico, dunque, che vede insieme col linciaggio, la crescita della promiscuità familiare con l'incesto divenuto quasi episodio comunemente accettato. Per non lasciare isolata la testimonianza – spesso devastante nella denuncia, ma anche talvolta acquiescente da parte di Faulkner – Gwendolyn Simpson Chabrier opera un confronto tra la visione faulkneriana della famiglia con quella di altri scerittori americani del Sud quali Katherine Ann Porter, Truman Capote, Thomas Wolfe, Robert Penn Warren, Flannery O' Connor.


Marino Collacciani