lunedì 23 aprile 2018

Domenica 29 aprile, si concluderà il tour di presentazione di Otello l’Ultimo Bacio a Chianciano terme, al Palamontepaschi.





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Dopo i successi di Torino e Milano, sia da parte di critica che da parte di pubblico, il dramma shakespeariano di Otello diventato un’opera-musical, con questa imperdibile data.

Il progetto ha preso il via quattordici anni fa con i primi sei brani, quando Fabrizio Voghera, cantante, attore, musicista e compositore (già Frollo e Quasimodo nell’opera popolare Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante), ha deciso di scrivere qualcosa di suo durante i tour, tra uno show e l’altro. Da grande appassionato di storie d’amore, si è cimentato con una delle più struggenti della letteratura mondiale: quella della giovane nobildonna Desdemona e di Otello, uomo d’armi a capo dell’esercito veneziano, raggirati dallo scaltro alfiere Iago che, per sentimenti di rivalsa contro il suo generale, intesse una trama diabolica che porterà a un tragico epilogo. Oggi i testi sono diventati 44 per circa due ore di spettacolo suddiviso in due atti. Coautore delle liriche insieme a Fabrizio è Francesco Antimiani (anche lui Frollo in Notre Dame), entrato nel progetto undici anni fa quando si sono conosciuti sul palco di Giulietta e Romeo sempre di Cocciante. “C’era talmente tanto a livello musicale già in questi primi brani! Abbiamo riletto insieme Shakespeare – precisa Antimiani - e dai cinque atti originali abbiamo fatto un lavoro di pulizia per cercare di non togliere nulla alla storia ma anche di renderla molto chiara al pubblico. Il testo che abbiamo scritto strizza l’occhio e l’orecchio alla classicità, rendendolo più attuale possibile perché questi temi sono validi anche oggi. Quanto alle musiche di Fabrizio, effettivamente nel musical italiano non c’erano, sono frutto della sua esperienza e sensibilità”. E’ stata scelta una partitura continua, senza parti recitate, i cui arrangiamenti sono stati curati da Fabrizio Ronco.
Intorno a loro altri grandi artisti che hanno calcato gli stessi palchi, condiviso le stesse esperienze, un gruppo di “uomini coraggiosi” (come li definisce Voghera), che hanno unito energie fisiche, mentali ed economiche per una necessità artistica: continuare a far sognare il pubblico portando in scena un lavoro nuovo e originale nei testi e nella musica. Una modalità inedita in Italia quella dell’autoproduzione, ma che all’estero ha precedenti illustri, tra cui il musical Hamilton, tra i più rivoluzionari di Broadway, premio Pulitzer per la drammaturgia.
E’Fabrizio Voghera a interpretare un Moro fuori dagli schemi: non è di colore (“perché oggi ci sono tanti tipi di discriminazione”) ed è tatuato in viso. Antimiani è l'antagonista Iago. Insieme a loro Alessandra Ferrari (protagonista in Giulietta e Romeo di Cocciante ma anche in Notre Dame de Paris e, recentemente, Rapunzelnel musical con Lorella Cuccarini), veste i panni di una Desdemona che assume qui maggiore caratterizzazione: è dipinta come “una ragazza d’oggi idee sicura di sé che porta avanti le sue idee. Una Desdemona guerriera (pure lei tatuata), non una remissiva damina di corte”, spiega Voghera. Rodrigo è interpretato da Andrea Manganotto, un altro componente del cast Giulietta e Romeo, in tour quest’anno ne Il Libro della Giungla. Lalo Cibelli (Tosca di Lucio Dalla, La Divina Commedia-l’Opera), interpreta Brabantio, Luca Marconi è Cassio, Claudia Paganelli è Emilia, mentre il giovane Alessandro Cavara è Montano e il Doge.
In un cast tutto italiano, la regia è affidata all’inglese Wayne Fowkes, che arriva dalla stessa esperienza di Notre Damedove è stato direttore artistico. “Senza aspettare una produzione – precisa - abbiamo investito in questo progetto che nonostante sia una start up è molto vicino allo spettacolo che abbiamo in mente, ma può certamente crescere e andare avanti negli anni.”
E insieme a lui Tony Lofaro (La Divina Commedia, I Promessi sposi) ha curato le coreografie, di grande importanza quanto il canto. Sul palco infatti, oltre agli otto cantanti, anche dieci ballerini “tecnicamente forti e teatralmente molto validi, la cui presenza in scena è tanta – commenta Lofaro -. E’ stato molto stimolante lavorare a questo progetto grazie alle musiche e alle idee di base di Wayne. Quello che oggi raccolgo dal debutto è una grande soddisfazione nel vedere i danzatori in una rara condizione di felicità, al servizio di uno spettacolo moderno, dove il ballo ha una parte importante e non solo al servizio dello stile.”
In questa opera rivoluzionaria si parla di un dramma sociale, ancora oggi molto attuale: l’incomunicabilità tra uomo e donna. Le emozioni di ieri sono le stesse di oggi, di un qualunque uomo moderno che cede alle maldicenze sulla propria donna e che lentamente finisce per passare dal sospetto all’ossessione fino ad arrivare alla violenza e a una tragica fine. Si è cercato di creare uno spettacolo vero, al passo con i tempi, con persone reali. La modernità è ovunque: nella musica, nell’ambientazione, nella caratterizzazione dei personaggi e nei costumi, che seguono una linea militare per i caratteri maschili e street style per quelli femminili e per il corpo di ballo.
La musica è sinfonica ma anche elettronica, il rock si mescola in maniera molto efficace con il pop. Le canzoni sono un mix tra opera lirica, pop e rock. Otello è un generale maturo, Desdemona una giovane punk che vede in lui esperienza e carisma. Iago un finto amico, lucido manipolatore.
L’ambientazione non definita, è semplice ma efficace, con proiezioni ed elementi mobili. L’allestimento scenografico è opera di Massimo Voghera (fratello dell’autore) che precisa: "Ho cercato di dare al regista una scena e un’immagine dello spettacolo lontana da schemi oleografici e da cartolina. In fondo questa è una storia di soldati, di invidie e di inganni che nascono all'interno di un ambiente maschile dove, come purtroppo spesso avviene, sono le donne a patirne le conseguenze. Venezia è dunque rappresentata da una serie di scrigni di ferro arrugginiti che, muovendosi su ruote, rimandano all'atmosfera di un bunker militare. Cipro invece, smontando le fodere lignee di Venezia, si rivela come una serie di gabbie bianche, ossificate dal sale e con la presenza di una rete metallica in alluminio stropicciata che sia per me che per il light designer è stata una sorpresa per come ha reagito con le luci." “In questo modo – aggiunge il regista - Cipro e Venezia lasciano spazio all’immaginazione dello spettatore che può così viaggiare con la propria mente, così come Shakespeare ci ha insegnato.”
In Otello-l’Ultimo Bacio la perversione mentale di Iago, l’impetuosità di Otello e l’amore di Desdemona sono le coordinate che tracciano la rotta di questo viaggio musicale tutto nuovo. Non solo uno spettacolo drammatico ma anche di intrattenimento, che saprà coinvolgere il pubblico dal primo all’ultimo minuto.
28 aprile ore 21.00
Chianciano T. me
Palamontepaschi
Biglietti acquistabili su
https://www.vivaticket.it/ita/event/off-broadway-otello-l-ultimo-bacio/109352


@otellolultimobacio#lotellolultimobacio


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